VIVERE SIGNIFICA CONDIVIDERE: AIUTIAMO IL GUATEMALA !

Pochi giorni fa una nuova catastrofe ha colpito il Guatemala; dopo giorni di incessanti piogge, una frana ha coperto interi quartieri alla periferia della capitale, in località Santa Catarina Pinula.

Anche in questa occasione, come in altre precedenti (tra cui il terribile terremoto del novembre 2012 che colpì in particolare il dipartimento di San Marcos, al confine tra Guatemala e Messico) l’associazione I SANT’INNOCENTI (ISI) è al fianco della popolazione colpita da questa nuova tragedia.

Attraverso associazioni locali e in particolare tramite la FUNDACIÓN DIVINA PROVIDENCIA (FUNDIPRO), nostra controparte nei paesi dell’America Centrale, ISI si è messa all’opera immediatamente. Così, nostri amici stanno collaborando nel difficile lavoro di ricerca di superstiti e nel recupero dei corpi sommersi dalla frana. E, nel frattempo, si sta programmando il lavoro urgente del post emergenza, con particolare attenzione all’accompagnamento educativo di bambini e adolescenti.

Per aiutare questo lavoro e la presenza dei nostri volontari, chiediamo il tuo aiuto.
Puoi versare su questi conti, intestati alla onlus I SANT’INNOCENTI, indicando come causale “aiutiamo il Guatemala”.

Banco S. Geminiano e S. Prospero – Gruppo Banco Popolare, codice IBAN: IT15 X 05034 12807 000000000200

Banco Posta, codice IBAN: IT88 Z 07601 12800 000015787427

Aggiornamenti dell’8 ottobre 2015

Caro Francesco, cari amici,

vi aggiorno sul lavoro in Guatemala e sull’emergenza della frana a El Cambray II, dilungandomi anche un po’ sul lavoro, i contatti che abbiamo avuto, eccetera.
20151008_101017Ieri i nostri amici hanno lavorato ancora una volta nel centro de acopio (centro di raccolta) classificando e preparando il materiale che viene consegnato alle famiglie. Oggi invece abbiamo cominciato – dopo alcune pratiche burocratiche necessarie in queste circostanze – a lavorare con i figli delle numerose persone che si recano alla morgue (l’obitorio) alla ricerca dei parenti scomparsi.
Al momento, a Santa Catarina Pinula ci sono 368 rifugiati che hanno perso tutto e sono ospitati negli albergues, che cinque in tutto. I più grandi sono: il Salon Municipal (149 persone) e la Escuela Urbana Mixta 810 (80 persone), gestiti dalla Coordinacion Nacional para Reduccion de Desastres (CONRED) con la Municipalidad de Santa Catarina Pinula. Poi c’è il Colegio Cristo Viene (62 persone) e due più piccoli, ma situati nella zona 14 della Capitale, Iglesia Eben-Ezer (48 persone) e La Promesa (29 persone).
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A Santa Catarina Pinula esiste, poi, un centro de acopio molto grande in cui arrivano tutte e donazioni legate all’emergenza. Al momento sono molti quelli che stanno mandando aiuti materiali, più o meno utili, al punto che è necessario classificarli e distribuirli immediatamente per evitare che, nel disordine, gli aiuti possano deteriorarsi o non essere utilizzati al meglio.
C’è poi un grande obitorio dove vengono portati i corpi che poco a poco vengono raccolti durante gli scavi. La cifra dei morti aumenta ogni giorno (ad oggi sono circa 200), ma ancora sono centinai i dispersi e l’obitorio è ovviamente il luogo dove i familiari di questi possono recarsi per cercare i propri cari.
Negli albergues la situazione al momento è piuttosto caotica; le persone che vengono ospitate non sono molte (il più grande ne accoglie 149), sebbene a quanto pare siano invece migliaia, ma l’organizzazione è difficile. Molti sono quelli che vogliono aiutare in questo momento, ma il servizio di sicurezza non permette l’accesso a nessuno, se non con previa autorizzazione delle autorità competenti.
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Abbiamo incontrato l’incaricato degli albergues, direttore dell’area di Desarrollo Social y Económico della municipalità di Santa Catarina Pinula, il quale ci ha messo in contatto con la coordinatrice delle attività con i rifugiati, direttrice dell’area di psicologia del Centro de Salud di Santa Catarina Pinula. Gli abbiamo spiegato il lavoro della Fundación Divina Providencia, svolto anche in circostanze analoghe in passato, e le abbiamo offerto l’aiuto dei nostri volontari; ne era molto contenta e senza dubbio collaboreremo per tutto l’aiuto disponibile.
Nel frattempo, come già raccontavo, nei giorni scorsi siamo stati ricevuti a braccia aperte dalla moglie del Sindaco, che si occupa più direttamente del Centro de Acopio. Lì il lavoro non manca e perciò ogni giorno collaboriamo anche in questo con una presenza fissa di alcuni nostri volontari.
D’accordo con le istituzioni locali, stiamo programmando inoltre un lavoro educativo e un’attenzione verso le attività vere e proprie con i bambini e gli adolescenti; si sta predisponendo infatti un programma di lavoro a largo plazo e vorrebbero anche la nostra presenza.
Come in tutte le altre emergenze in cui abbiamo lavorato, all’inizio bisogna darsi da fare in tutte le necessità e, con il tempo, si andranno definendo settori più specifici. Credo che al momento l’importante sia essere presenti ogni giorno; poi da cosa nasce cosa.
Sono spesso in contatto con María Teresa e gli altri volontari, siamo davvero costantemente al telefono; ci sentiamo praticamente ogni ora per sapere cosa è successo e vedere insieme cosa fare.
Ti mando anche alcune foto; continuiamo ad aspettare il vostro aiuto!!

A presto,
Andrea

 

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