San Salvador, 12 maggio 2016
Carissimi amici,
sabato scorso, 7 maggio, abbiamo fatto la giornata medica nella zona marginale dove lavoriamo coi bambini della guardería “Las Abejitas”.
Essendo stata organizzata proprio all’interno della zona marginale, area come sapete piuttosto povera e pericolosa dove non esistono presidi medici, è andata molto bene e i tanti bambini, molti dei quali di età molto bassa, sono potuti venire ed essere visitati.
Già da alcune settimane avevamo fatto la pubblicità e ci eravamo messi in contatto con le unità di salute locali della zona. Ci sono stati assegnati tre medici della clinica comunitaria “dr. Carlos Díaz del Pinal”. Il primario del piccolo presidio medico che esiste nelle immediate vicinanze, era come sempre molto entusiasta della nostra iniziativa, anche perché i bambini provenienti da quella zona non ricevono una vera e propria assistenza pediatrica e spesso i medici si ritrovano a doverli curare quando ormai la situazione è piuttosto grave.
La nostra iniziativa, cominciata molti anni fa e che permette di avvicinare i medici alle reali necessità delle famiglie più bisognose, è rientrata ultimamente anche nella nuova politica preventiva lanciata dal Ministero della Sanità. L’intenzione è quella di cercare di lavorare piuttosto sulla prevenzione, per non dovere poi ricorrere a troppe cure e medicine, soprattutto in fasce di età così vulnerabili.
Così pure le settimane della nutrizione che con gli amici della Fundación Divina Providencia (FUNDIPRO) promuoviamo da tempo, hanno questo proposito duplice proposito. Il Ministero della Sanità chiede inoltre la nostra collaborazione per potere cominciare in quelle zone così disagiate delle campagne mirate di vaccinazioni.
Durante la giornata medica, abbiamo dato assistenza sanitaria a un centinaio di bambini e a molti adulti e anziani; per ognuno abbiamo compilato e aggiornato le schede cliniche che abbiamo in archivio.
Ormai abbiamo un registro sanitario molto vasto di tutte le persone che vivono nella zona marginale; gli stessi medici sono rimasti sorpresi nel vedere che in alcuni casi abbiamo un registro che si rimonta a quindici anni fa.
Anche i volontari erano in tanti, soprattutto molti ragazzi e studenti universitari, alcuni dei quali sono venuti a conoscenza per la prima volta della realtà così dura che vivono tante persone del loro stesso Paese.
Il lavoro è stato molto intenso ma, come sempre, altrettanto bello ed educativo, oltre che molto utile per i bambini e le famiglie della zona.
Vi ringraziamo del vostro aiuto e della vostra costante attenzione.
A presto,
Andrea