Questo Natale si annuncia povero. Ma, come ogni anno, ci si scambieranno auguri di beni irraggiungibili per le persone e per le sorti dell’umanità. Poi la festa passa e i problemi rimangono.
Ci occupi la preoccupazione, la paura per la sopravvivenza o la speranza di un futuro possibile, non si può vivere da rassegnati. La possibilità di una vita degna dell’uomo è un bene irrinunciabile. C’è una via possibile a tutti: quella di piccoli gesti di giustizia e di pace. Anche con gli auguri di Natale si possono fare tali, forse silenziosi, ma certo dirompenti, passi verso il cambiamento delle cose.
L’Associazione I Santi’Innocenti-ISI propone da oltre trent’anni a Reggio Emilia la “Bottega del Natale”. Quest’anno il negozio è allestito in Stradone Vescovado 1/b dal 20 novembre al 31 dicembre 2010. Si tratta di un vero negozio di oggettistica natalizia, complementi d’arredo, quadri, mobili, libri, lampade e mille piccole e grandi idee regalo di assoluta novità. Una parte del denaro per gli acquisti alla Bottega del Natale verrà utilizzato per la realizzazione del progetto “Aula de apoyo escolar y humano Las Abejitas” che i volontari (tra cui tre reggiani) di ISI stanno realizzando con una Fondazione locale nel quartiere più misero della capitale di El Salvador in Centro America.
Si tratta di un intervento educativo e sanitario che comprende una scuola per le attività pomeridiane dei bambini e ragazzi della strada e un consultorio di educazione alimentare, igiene, prevenzione e somministrazione di alcune prestazioni sanitarie di base per le famiglie. Un servizio, già in funzione da anni, che sta allargandosi e necessita di nuovi locali.
Già l’apertura della Bottega, ogni anno, è un augurio alto perché dice la volontà di impegnarsi da parte di chi fa la commessa, di chi offre la pubblicità, di chi espone le proprie opere, perfino di chi mette a disposizione i locali e, naturalmente, di chi acquista.
Sono diversi modi di inserire nella storia il gratuito dono di sé affinchè si dia inizio a una diversa modalità di vivere come parte di un’unica umanità.