Il progetto “Crescere sani. Progetto pediatrico alimentare”, sostenuto anche grazie ai fondi Otto per Mille della Chiesa Valdese, nasce con l’obbiettivo principale di dare la possibilità a bambini ed adolescenti, residenti nella comunità “Las Margaritas” di Santa Tecla, in El Salvador, di ricevere, attraverso regolari giornate medico-pediatriche e con un apposito programma di educazione alimentare, l’attenzione medica necessaria a garantire la loro crescita.
Lo sviluppo del progetto, cominciato nel marzo del 2020, ha dovuto affrontare fin da subito tutte le problematiche legate alla pandemia da Covid-19, comprese le restrizioni e regole imposte dal governo, che ci hanno costretto dapprima a sospendere le iniziative e successivamente a ripensare attività e metodologie per soccorrere le necessità di queste persone.
Inoltre, nel mese di maggio e giugno dello stesso anno, El Salvador è stato colpito da due tormente tropicali, chiamate Amanda e Cristobal, che hanno causato seri danni in particolare nelle comunità più povere.
Nonostante tutto, l’obbiettivo del progetto è stato perseguito, grazie all’aiuto di tante persone e delle associazioni promotrici, cercando di tutelare la salute di tutti gli attori coinvolti e nel rispetto alle leggi vigenti per i diversi stati d’emergenza.
Il progetto, nel suo complesso, ha aiutato e continua ad aiutare 47 famiglie, per un totale di 68 ragazzi.
Situazione imprevista
Dal mese di marzo 2020 il Governo de El Salvador (GOES) ha approvato una serie di misure cautelari per impedire il diffondersi del virus Sars-Covid-19 all’interno del territorio nazionale. Queste norme comprendevano restrizioni alla libertà di movimento e di riunione. Tali misure sono rimaste in atto fino al mese di giugno, rimanendo comunque vigenti regole igienico-sanitarie per limitare la diffusione della malattia. Davanti a questa situazione la Fundación Divina Providencia ha dovuto riprogrammare le attività legate alle “Giornate Mediche” rispetto a come erano previste nel progetto Crescere sani. Progetto pediatrico alimentare.
Nonostante questo, la graduale riapertura delle attività economiche e il ripristino della libertà di movimento ha permesso di assistere le famiglie della comunità Las Margaritas visitandole in modo periodico, a piccoli gruppi, all’aria aperta e con tutte le misure di biosicurezza necessarie.
In questo modo è stato possibile rendersi conto delle esigenze immediate che le diverse famiglie presentavano in una situazione di emergenza sotto diversi punti di vista. La maggior parte delle persone della comunità vivono infatti grazie al lavoro informale o con lavori a cottimo. La quarantena obbligatoria ha impedito qualsiasi fonte d’ingresso per queste famiglie, chi non riceveva aiuti dall’estero (soprattutto da parenti residenti negli Stati Uniti) si è trovato in una situazione disperata. Le case dove queste persone vivono sono estremamente ridotte nelle dimensioni, costruite con materiali di fortuna, scarsamente illuminate e senza accesso ad acqua corrente. L’essere reclusi per diversi mesi in questa situazione ha avuto conseguenze serie tanto per gli adulti come sui bambini. Questi, in particolare, hanno sofferto la reclusione forzata perdendo il contatto con i coetanei, con gli insegnanti e, in un certo modo, con la stessa realtà, visto le difficoltà nel concentrarsi su un’attività specifica o nell’assumere responsabilità, anche minime, nel compiere i compiti quotidiani.
Al momento di incontrare queste famiglie, che comunque nel periodo di lockdown avevamo cercato di aiutare nei limiti delle restrizioni di legge, i volontari di Fundipro hanno assistito persone a un passo da gesti estremi, malati che si sono trovati senza i medicinali necessari, scarsità di viveri, malnutrizione, scarsità persino di vestiti degni, oltre che ad un gravissimo ritardo nel livello d’istruzione della popolazione in età scolastica. Davanti a queste situazioni, e non potendo sviluppare le normali attività previste dal lavoro quotidiano e periodico con le famiglie e i bambini de Las Margaritas, abbiamo deciso di intraprendere una serie di iniziative aggiuntive per fronteggiare l’emergenza, nonostante fossimo consci che ciò avrebbe comportato un ulteriore impegno e sforzo in termini umani ed economici, ma ritenendo che fosse necessario e doveroso accompagnare queste persone nelle nuove avversità e sfide che si prospettavano.
Assistenza alle famiglie
Abbiamo quindi immediatamente attivato, nella sua sede della Fundacion Divina Providencia a San Salvador, un centro di raccolta per la donazione di vestiario, medicine, alimenti, giocattoli, detersivi, libri e quanto necessario per l’assistenza alle famiglie. Per le necessità più specifiche è stato necessario l’acquisto di medicine, cibi, attrezzature mediche oltre che alla disinfestazione degli spazi. Si è proceduto ad acquistare due armadi di ferro, con chiusura a chiave ed impermeabili per mettere in sicurezza i medicamenti e il materiale più fragile o costoso.
Seguendo quindi un ordine stabilito in base alle urgenze e richieste delle famiglie si è proceduto alla preparazione di pacchetti allestiti in modo specifico per ogni nucleo famigliare. Questo ha richiesto un grande lavoro per trovare, selezionare e preparare il materiale in base all’età, sesso e necessità particolari di ogni componente della famiglia. In particolare si è dovuto procedere all’acquisto di medicine, mascherine, detersivi, disinfettanti, alcol gel oltre che ad alimenti nutritivi e sani.
Il momento di incontro con le famiglie è avvenuto nel Parco della Famiglia a Santa Tecla che si trova di fronte alla comunità Las Margaritas. Questo permette non solo di svolgere la consegna in un ambiente areato e maggiormente protetto dal virus, ma anche di consegnare il materiale con discrezione in casse chiuse e il più anonime possibile. Tutto questo per non creare problemi ai beneficiari che devono spesso passare davanti agli occhi dei malviventi che controllano la zona prima di rientrare alle loro case. Il momento di incontro non si riduce a una semplice consegna; diventa infatti occasione di dialogo, per capire le urgenze principali di ognuno e cercare di trovare una soluzione.
Assistenza scolastica
Proprio grazie a questi momenti i nostri volontari si sono resi conto che la mancanza della scuola era, per i bambini, qualcosa di molto più pressante che il semplice ricevere una lezione. Mancava l’appoggio di un educatore, un aiuto nel capire le schede preparate dal Ministero dell’Educazione e inviate dai docenti, quando possibile, tramite WhatsApp.
Abbiamo pertanto deciso di organizzare visite ai bambini, in modo quasi personalizzato, con due o tre studenti al giorno, indossando sempre la mascherina e disinfettando gli strumenti di studio. Questo ha permesso identificare, non solo la mancanza quasi totale di nuove acquisizioni accademiche durante tutto un anno di didattica a distanza, ma anche una erosione costante di quanto appreso negli anni precedenti.
É iniziato quindi un lavoro di affiancamento e sostegno scolastico grazie all’impegno di una persona contrattata come maestra per coordinare le attività e l’impegno dei volontari che si turnano nell’assisterla. Anche in questo caso è stato necessario stampare le guide del Ministero, comparare materiale didattico adatto per un lavoro realizzato sui tavolini del parco, mascherine e disinfettanti.
Nel sostegno scolastico che offriamo a queste persone da molti anni, cerchiamo di realizzare un lavoro adeguato alle differenti età e gradi d’istruzione. Con i bambini più piccoli, a vote piccolissimi, si cerca di promuovere attività che possano divertirli e interessarli. Spesso si leggono, o si inventano, storie e racconti sui quali poi si fanno domande, si disegna o vengono rielaborati dai stessi bambini. Inventiamo attività con la plastilina e giochi per farli correre, muovere e, a volte, ballare.
I bambini più grandi hanno necessità sia a livello didattico, soprattutto nelle classi in cui affrontano i temi matematici più complessi, ma anche di ascolto a livello umano ed attenzione a livello più psicologico.
Assistenza psicologica
Per far fronte alla necessità di un sostegno anche psicologico con i ragazzi, abbiamo coordinato l’intervento di una psicologa che potesse, in un dialogo naturale con i bambini durante le ore di studio, aiutare a capire le necessità principali ed individuare le modalità più discrete e rispettose d’intervento. Questa persona ha offerto, sempre in un ambiente controllato e sicuro, un periodo di formazione ai volontari per aiutarli nel loro compito educativo e di supporto alla crescita dei bambini.
Questi giorni di formazione sono stati importanti anche per poter aggiornare i partecipanti sulle misure medico-sanitarie che devono adottare nel lavoro con le famiglie e per condividere i problemi affrontati nella ripresa della formazione scolastica. La psicologa ha lavorato come volontaria chiedendo solo appoggio in spese di trasporto e di materiale.
Assistenza sanitaria particolare
Anche grazie al lavoro della psicologa, unitamente agli incontri di formazione che già avevamo programmato, si è curata la formazione di dieci persone che ora si turnano nell’assistenza ai bambini e alle famiglie e che hanno promosso una serie di giornate di sensibilizzazione su temi igienici e sanitari.
Inoltre, è stata promossa un’importante campagna igienica soprattutto tra i bambini, così che possano crescere con la consapevolezza di queste misure di prevenzione. A questo proposito è stato prodotto diverso materiale illustrativo e sono stati acquistati e distribuiti sapone, dentifricio, spazzolini, filo interdentale e shampoo per i pidocchi.
Questo ha permesso anche di entrare in dialogo con le famiglie di alcuni bambini con problemi fisici seri. Dana, una bambina di 9 anni, ha un problema all’anca destra. Grazie alla presenza dei volontari di Fundipro la madre, vincendo uno stato di rassegnazione cronica, si è lasciata accompagnare dal medico chirurgo col quale, ora, si sta organizzando l’intervento per il mese di dicembre. Il piccolo Angel, di sette anni, ha una tracheotomia aperta, vive con la madre, Reyna Martinez, in una situazione molto complessa. Lei infatti ha perso il lavoro durante la pandemia e per questo l’hanno sfrattata dalla umilissima casa dove vivevano. Venuti a conoscenza della situazione, abbiamo aiutato la signora Martinez ad affrontare l’immediata emergenza, con pacchi di alimenti e vestiario ed aiutandola a entrare in contatto con una delle signore della comunità che possiede una piccola vendita di tortillas e che l’ha assunta permettendole rincominciare una vita degna. Ora stiamo sempre molto attenti alle sue necessità, recentemente, ad esempio, le abbiamo consegnato un letto con materasso oltre a diversi pacchi di vestiti visto che ci aveva parlato della sua intenzione di aprire una piccola rivendita nella comunità. Abbiamo incontrato anche molti casi di diabete, in particolare don José, padre di due bambini la cui moglie si trova negli Stati Uniti, ha bisogno urgentemente di una visita specialistica e delle medicine necessarie. Avendo con questo signore una amicizia di lunga data, consociamo bene le difficoltà in cui don José vive, ma anche il suo particolare carattere indipendente che, a volte, non permette un aiuto immediato. Per questo lo abbiamo messo in contatto con il dottor Briones, responsabile del pronto soccorso di Santa Tecla, affinché fosse lui a prendere l’iniziativa di farsi visitare. Come ulteriore seguito abbiamo provveduto ad aiutare don José con le medicine e le iniezioni necessarie.
Giornate medico-pediatriche
Prima che la situazione legata alla pandemia degenerasse, abbiamo avuto il tempo di organizzare una prima giornata di assistenza medica, all’interno della comunità “Las Margaritas”, la quale si è svolta domenica 8 marzo (qui il racconto). Nei giorni precedenti i nostri volontari avevano già iniziato ad organizzare l’assistenza medica informando le famiglie della comunità, facendo particolare attenzione a spiegare ai genitori che i bambini dovevano essere accompagnati, avvisando i medici e acquistando le medicine, secondo una modalità di lavoro consolidata negli anni anche grazie all’aiuto della Tavola valdese che ha creduto fortemente a questo progetto già in precedenza. Nella mattinata di lavoro, cominciata con l’allestimento della sala per ospitare medici e pazienti, si sono visitate quasi cento persone, in particolare bambini e anziani. Proprio svolgendo il lavoro si è notata la necessità di lavorare maggiormente su programmi di prevenzione ed igiene personale e della casa concentrandosi quindi sulla preparazione dei volontari, essendo questi coloro che passano normalmente il tempo con i bambini della comunità e che spiegano loro anche questi temi. Nel giorno della giornata medica, ad esempio, sono i volontari che passano casa per casa a ricordare ancora una volta l’appuntamento e che offrono ai pazienti in fila brevi lezioni su questi temi.
Come detto, l’inizio delle misure per prevenire il diffondersi del coronavirus non ha permesso di continuare con eventi organizzati allo stesso modo. L’assistenza medica si è svolta quindi maggiormente personalizzata e adatta ad affrontare una situazione d’emergenza, distribuendo di fatto quelle che prima erano cento visite effettuate nel medesimo giorno, con incontri quotidiani famiglia per famiglia.
Con le relazioni costruite durante gli anni e grazie all’esperienza delle giornate mediche, si è mantenuta monitorata la situazione dei casi più complicati e si è provveduto all’approvvigionamento di medicine specifiche, visite mediche specialistiche, visite oculistiche e relativo acquisto delle lenti da vista.
Giornate alimentari
Anche in questo caso è stato necessario ripensare all’azione di assistenza alimentare. In un primo momento (soprattutto i primi mesi dopo il lockdown), come spiegato anteriormente, è stato urgente aiutare le famiglie con alimenti di prima necessità, come fagioli, riso, pasta e alimenti in scatola. I volontari di Fundipro hanno anche preparato pietanze consegnate nei pacchi alimentari o condivisi nel parco, considerando comunque che questa modalità presenta maggiori difficoltà per quanto concerne il rispetto delle regole di biosicurezza.
Da quando si è potuto riprendere il lavoro con i minori si è riusciti a presentare ai bambini temi sempre più importanti in fatto di igiene personale e delle abitazioni, durante le normali attività con gruppi ridotti e differenziati. Anche in questo caso fondamentale è stata la preparazione dei volontari che hanno dovuto affrontare una situazione ancora più complicata vista la difficoltà riscontrata nei bambini a riabituarsi alla vita post pandemica.
In questo caso abbiamo fatto uso di materiale preparato appositamente per l’occasione ma anche della sempre utile guida di igiene preparata con l’aiuto della Tavola valdese nel progetto Tutela dell’infanzia e dell’adolescenza a rischio nella periferia di San Salvador e che abbiamo riprodotto nuovamente.
Con questa modalità non abbiamo quindi noleggiato il pullman come inizialmente previsto ma sostenuto lo sforzo dei nostri volontari nel muoversi per le distinte attività. Questa modalità ha permesso anche di rispettare le norme di biosicurezza consigliate per la pandemia.
Formazione dei volontari
Come emerso, questa attività è stata fondamentale per poter proseguire con il progetto. Nei mesi seguenti al lockdown, la formazione è continuata adeguando gli spazi a nostra disposizione per poter così accogliere i volontari in gruppi separati e garantendo direttamente la pulizia dei locali, l’areazione e il distanziamento. Questo è avvenuto settimanalmente con gruppi di lavoro differenti.
Ad aprile e giugno 2021 abbiamo però voluto riunire tutti i volontari per alcune giornate di formazione in presenza, soprattutto perché potessero tra loro condividere le esperienze e buone pratiche di lavoro comune. In particolare, si è costruito un fecondo dialogo riguardo all’idea di condividere tempo e capacità, apprendendo mentre si insegna, educandosi reciprocamente mentre si assistono i bambini.
Anche in questo caso si sono prodotti materiali di studio e quanto necessario per il corso di formazione.